Back to school: Noi siamo infinito di Stephen Chbosky
Titolo: Noi siamo infinito
Autore: Stephen Chbosky
Traduttore: C. Brovelli
Editore: Sperling & Kupfer
Prima edizione: 2012
Molti di voi
sono tornati a scuola. I banchi del liceo scientifico sono ormai un ricordo
lontano per me e, anche se a volte provo un po’ di nostalgia delle dinamiche
scolastiche, sono molto felice di non dovermi più preoccupare di studiare
chimica per la mia interrogazione assicurata della prima ora del mercoledì (ho
ricordi terribili di un compito sulle soluzioni tampone, ma questa è un’altra
storia).
Mi sono
chiesta, guardando la mia libreria, che cosa mi piaceva leggere quando avevo 15
o 16 anni, o giù di lì, e il primo titolo che mi è venuto in mente è stato “Noi siamo infinito” (che lessi col
titolo “Ragazzo da parete”) di Stephen
Chbosky.
«Ognuno di noi
accetta l’amore che pensa di meritare.»
Charlie
scrive delle lettere ad un ragazzo sconosciuto in seguito alla morte del suo
migliore amico. É travolto da
paura, insicurezze e fustrazioni che sfoga in una cronaca di ciò che gli accade
giorno per giorno talvolta soffermandosi su dettaglia irrilevanti, altre volte
cercando di descrivere le sensazioni che scaturiscono in lui gli eventi.
Il protagonista di questo romanzo è un
adolescente atipico che ha appena iniziato la scuola superiore: silenzioso,
diffidente, chiuso e sensibile vive un’esistenza da outsider (da “Ragazzo da parete”, titolo italiano della prima
edizione del romanzo, poi diventato “Noi siamo infinito” nell’edizione edita da
Sperling & Kupfer, in corrispondenza dell’uscita della trasposizione
cinematografica).
Il protagonista è un
osservatore e se durante il racconto delle sue vicende personali è
distaccato, tanto da rendere difficile empatizzare con lui, la narrazione di
ciò che riguarda il suo gruppo di amici, in particolare Patrick e sua sorella
Sam, è carica di trasporto emotivo. Charlie
prova un amore per gli altri molto superiore a quello che prova per se stesso,
è coinvolto e passionale nel raconto di quei fatti che lo vedono solo come una
presenza marginale, quasi invisibile all’interno del quadro complessivo.
«Non so se hai mai desiderato addormentarti,
per svegliarti solo mille anni dopo.»
Stephen Chbosky in questo romanzo riesce a mostrare la complessità dell’adolescenza
affrontando varie tematiche tipiche di questa età come l’amicizia, l’amore,
il sesso, la droga, assieme a tematiche ancora più forti come le molestie e la
malattia mentale. Lo fa con delicatezza, senza cadere nella trappola della
banalizzazione che affligge molti titoli dedicati al pubblico dei giovani
adulti. Nonostante questo, però, il
romanzo risulta talvolta superficiale: le carte messe in tavola sono tante,
non sempre analizzate con la giusta attenzione che probabilmente avrebbe reso il
titolo più fruibile anche ad un pubblico di lettori più maturi.
Questo è il motivo per cui ho deciso di proporre questo
titolo per il giorno del ritorno a scuola: mi
sento di consigliarlo (come molti prima di me) solo ad un pubblico di adolescenti. Ho amato profondamente “Noi
siamo infinito” quando ero una liceale, ma rileggendolo ora, ad anni di
distanza dai giorni passati a scuola, mi rendo conto che non sia il romanzo
meraviglioso che ricordavo.
Mettersi nei panni di Charlie è piuttosto difficile quando
non si è più un teenager, le sue lettere non riescono a far percepire la
profondità dei sentimenti del personaggio malgrado ci vengano presentati come
molto intensi. La rivelazione finale, pur chiarendo molti comportamenti del
protagonista, non è approfondita e risulta affrettata, rendendo la seconda
parte del romanzo molto più debole rispetto alla prima.
Nel complesso, però, “Noi
siamo infinito” è una storia piacevole dalla prosa semplice, pensata proprio
per un pubblico di giovani lettori. Le tematiche affrontate permettono a un
adolescente di poter empatizzare con le situazioni nelle quali sono inseriti i
personaggi ed è per questo che mi sento di consigliarlo ai giovani Ribelli che
sono appena tornati a scuola. Inoltre, questo libro è arricchito da una
splendida colonna sonora e da una serie di consigli di lettura che vale la pena
di appuntare man mano che si legge il romanzo.
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Buon ritorno a
scuola!
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