The Wicker King di K. Ancrum
Titolo: The
Wicker King
Autore: K. Ancrum
Editore: Imprint
Data di uscita: 31 ottobre 2017
Oggi sono qui per confessare una cosa. Ho un debole per gli
young adult che mi ricordano, per qualche motivo, le atmosfere della serie The
raven cycle di Maggie Stiefvater: storie di adolescenti con la passione (o la calamita)
per il mistero e il paranormale. Quindi, quando ho letto la sinossi del libro
di cui sto per parlarvi, alcune delle mie corde sono state stuzzicate e non
sono riuscita a esimermi dal richiedere una copia in anteprima.
Cominciamo dal principio. Quando August si accorge che il
suo migliore amico, Jack, ha delle allucinazioni decide di aiutarlo. Le visioni
di Jack lo calano in un mondo fantasy che sembra sovrapporsi a quello reale al
punto da influenzarlo nella vita di tutti i giorni: evita ostacoli che non
esistono, vede persone che non sono reali, riceve messaggi che solo lui può
vedere. Questo mondo fantastico è guidato dal Wicker King ed è minacciato da
una profezia oscura e nefasta. Jack sa che il suo compito è quello di salvare
il regno fantastico che solo lui può vedere e vuole August al suo fianco in
questa missione.
Viste le premesse, pensavo di trovarmi di fronte al classico
romanzo per giovani adulti che fa vivere al lettore una storia fantastica
inserita all’interno della realtà di tutti i giorni, ma The Wicker King prende
subito una piega più angosciante che è stata resa esplicita solo nei riassunti del
libro proposti più di recente. Il tema centrale del romanzo, infatti, non è
l’avventura misteriosa alla caccia della chiave risolutiva della profezia che
grava sul mondo di Jack, quanto piuttosto il degenerare della malattia mentale,
o presunta tale. Tutti gli eventi ruotano attorno ai due personaggi principali
che vivono una relazione di codipendenza. Il protagonista, August, in
particolare, è legato a Jack in modo ossessivo, psicologicamente schiacciato da
un evento che gli ha coinvolti anni prima, ed è convinto di dover esaudire
tutte le richieste di Jack perdendo man mano la propria indipendenza
mentale (e anche fisica, visto che i due passano a stretto contatto gran
parte del tempo).
Lo stile dell’autrice è semplice, senza particolari guizzi
sui quali porre l’accento, in linea con quello classico dei romanzi young
adult che vengono buttati sul mercato alla velocità della luce. Ciò che rende
questo libro particolare rispetto ad altri è l’inserimento di fotografie, di
file, schede di vario tipo, necessari alla comprensione della trama che
ricordano libri come il popolare Illuminae di Amie Kaufman. Avendo letto la
versione ebook, non ancora del tutto completa, non posso dare un parere
preciso sulla qualità e la fattura (tipo di carta sulla quale sono stampati, se
le immagini sono a colori o in bianco e nero etc.) della versione cartacea.
Malgrado sia un libro godibile, di facile lettura anche se
in lingua inglese, e intrigante per alcuni aspetti della trama che non è scevra
da plot twist, non riesco a dare un giudizio positivo a questo romanzo. Il
modo in cui è presentato non rispecchia l’effettivo contenuto della storia che
affronta una serie di tematiche delicate con troppa superficialità, e tende alla romanticizzazione della malattia mentale e delle relazioni
abusive, difetto che affligge gran parte dei titoli young adult, soprattutto
americani. L’elemento fantasy sopracitato è quasi del tutto assente, non ha una
reale vita propria, ma è presente in funzione di un argomento altro che, a mio parere,
non viene affrontato con la giusta sensibilità. Seppur le diagnosi e le
spiegazioni delle malattie raccontate siano puntuali, la cornice di relazioni
all’interno della quali sono inserite non è positiva, e la rosa dei personaggi
presentati è il classico insieme di teenager che prende decisioni
discutibili dopo essere stato abbandonato dagli adulti. Da un certo punto di vista si può considerare
The Wicker King un romanzo che tenta di essere un thriller coinvolgente, ma non
risponde alle aspettative, soprattutto alla luce dell’entusiasmo che sta
precedendo la sua uscita.
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