Una riflessione sul Potere, Ragazze elettriche di Naomi Alderman
Titolo: Ragazze elettriche (The Power)
Autore: Naomi Alderman
Editore: nottetempo
Traduttore: Silvia Bre
data di uscita: agosto 2017
Dalle mani delle adolescenti scaturisce dell'energia elettrica, con un tocco possono risvegliare tale forza anche nelle donne più
mature. La fonte di questa energia è la “matassa”, un organo generato da una
mutazione genetica, le cui origini non sono ben chiare. Cosa accadrebbe alla
società se la superiorità fisica, e con lei il Potere, passassero nelle mani
delle donne?
Naomi Alderman in Ragazze
elettriche racconta, attraverso le voci di quattro personaggi principali, uno
spostamento del peso sulla bilancia dell’autorità; nel futuro distopico da lei
immaginato le donne si appropriano del potere a discapito degli uomini e
stravolgono gli equilibri della società.
Il Giorno delle Ragazze sconvolge il pianeta a partire da quei paesi in
cui le donne subiscono maggiori suprusi, per poi arrivare in Europa e negli
Stati Uniti. Se, in prima battuta, il potere che è in mano alle donne sembra il
giusto mezzo per una rivalsa dopo secoli di patriarcato e maschilismo, la
Alderman ne mostra presto il lato più violento. Tale violenza viene esercitata
non solo sugli uomini, ma anche sulle altre donne, soprattutto quelle “difettose”,
che hanno una matassa meno sviluppata, o non sono in grado di sfruttare al
massimo le proprie potenzialità.
Lo scenario che l’autrice ci propone abbraccia tutte le
declinazioni del potere: quello politico, con il fioccare di leggi
discriminatorie nei confronti degli uomini; quello mediatico, con il progressivo
svilimento delle figure maschili nei media e la loro perdita di autorevolezza, e
quello religioso, con i culti che mutano al passo con i tempi e pongono al
centro della fede le figure femminili.
Il futuro immaginato dalla Alderman è credibile in modo quasi brutale perché è specchio della società in cui viviamo.Osservando il nostro presente, ed estremizzandolo per certi aspetti, possiamo riscontrare le stesse dinamiche descritte nel libro, ma a generi invertiti: il giovane valletto televisivo ha l’unico scopo di svilire la propria intelligenza e ridere delle battute della presentatrice, i culti religiosi sono costruiti attorno alla venerazione di delle figure femminili e solo le donne possono esercitare i sacramenti della fede, il potere politico perde di credibilità quando detenuto da parte degli uomini, diventando una prerogativa delle donne.
Gli uomini diventano oggetto di scherno e di violenza, sia psicologica che fisica e l’autrice mostra in modo incisivo come il male dell’umanità sia annidato nella detenzione stessa di un potere che, per sua natura, pone in una posizione di superiorità una parte della popolazione a discapito di un’altra e che, dunque, gli abusi e la violenza siano frutti di una devianza della natura umana, senza distinzioni di genere.
Con uno stile di scrittura dinamico e un ritmo serrato nel susseguirsi degli sviluppi, Ragazze elettriche è un romanzo capace di far riflettere e far arrabbiare, tenendo il lettore sulle spine, avvinghiato al libro pagina dopo pagina. Curiosa e degna di nota è anche la cornice nella quale è inserito il romanzo: in questa finzione, le vicende narrate sono il lavoro di un giovane autore che ha scritto un romanzo storico che narra i primi dieci anni del grande cambiamento della società e manda il manoscritto alla sua mentore, un’autrice di nome Naomi. Vi invito a scoprire qual è il riscontro della donna in seguito alla lettura dell’opera.
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