Premio ITAS 2018: i 13 finalisti (una montagna di libri e una wishlist)
In questo post, qualche tempo fa, vi ho parlato del Premio
ITAS del Libro di montagna. Oggi sono entusiasta di poter spulciare con
voi i titoli della rosa dei finalisti, in attesa della premiazione dei vincitori
che si terrà il 27 aprile a Trento in collaborazione con il 66° Trento Film
Festival. Dal momento che diversi Ribelli si sono lasciati incuriosire dalle
storie di montagna protagoniste di questo premio, direi di cominciare subito la scalata tra i vari finalisti, scelti tra 63 opere proposte da 46
case editrici.
Sezione narrativa:
Ballata senza nome di Massimo Bubola (Sperling & Kupfer)
28 ottobre 1921, basilica di Aquileia. Maria Bergamas
osserva le undici bare al centro della navata. Deve scegliere, tra di esse,
quella che verrà tumulata a Roma nel monumento al Milite Ignoto. Ogni feretro
racconta la storia di quegli uomini strappati alle loro famiglie e caduti
durante le atrocità della prima guerra mondiale. Un’opera dalla grande sensibilità
lirica e letteraria che, a cento anni dalla battaglia di Caporetto, racconta i
sentimenti e le passioni di un’Italia stravolta dalla Grande Guerra. (leggi di più)
Dimenticare è la storia di un segreto lungo una vita. Daniele viene accolto dalla piccola comunità di Trecase, dove ha preso in gestione il bar di una fatiscente stazione sciistica abbandonata nel mezzo del bosco. Un bosco che lo osserva mentre cerca di fuggire dal suo nemico... che ha la sua stessa faccia. L’arrivo di una donna nella sua vita dà inizio ad una storia d’amore calda e adulta, e l’arrivo di suo nipote, figlio di suo fratello, lo riporta al suo luogo di partenza, Lido Esperanza. Un romanzo avvolto da un bosco, una storia sullo smarrirsi e il ritrovarsi raccontando ciò che ognuno di noi ha dentro di sé. (leggi di più)
La lezione del freddo di Roberto Casati (Einaudi)
Un filosofo e la sua famiglia si trasferiscono nel New
Hampshire, costa est degli Stati Uniti, tra Vermont e Maine. La nuova casa è perfetta, l’estate è calda e sembra poter non finire
mai, ma in un batter d’occhio arriva la neve e con lei tutto ciò che ne
consegue: il fiume ghiacciato, il silenzio del bianco con il quale dovranno
convivere da novembre a marzo, e la scoperta che il gelo può diventare parte integrante
della famiglia. Roberto Casati eleva, in quest’opera, un «altare al freddo in
mezzo alle betulle che in primavera finalmente raddrizzano la schiena». (leggi di più)
L’attraversamento invernale delle Alpi di Alberto Paleari (MonteRosa
Edizioni)
Tre amici partono per attraversare le Alpi da sud a nord,
tra il lago Maggiore e il lago dei Quattro Cantoni. La loro meta è la statua di
Guglielmo Tell ad Altdorf, nella Svizzera Centrale. Un’avventura alpinistica e
non solo perché porta il lettore in un cammino attraverso la storia: da quella
dei partigiani e del rastrellamento in Valgrande del giugno 1944, a forse solo
leggendaria di Guglielmo Tell (leggi di più).L’estasi della corsa selvaggia di Franco Michieli (Ediciclo Editore)
La corsa. Un gesto selvaggio nato al fianco di animali al trotto e al galoppo in uno
stupefacente intreccio di collaborazione e competizione. Una dimensione in cui
lo sforzo fisico è compensato da una sorta di estasi, fatta di percezione di bellezza e dall’amplificarsi
dell’immaginazione, in cui il tempo si dilata e rallenta: come nel sogno, in
pochi istanti reali scorrono nella coscienza infinite storie. (leggi di più)
Sezione non narrativa:
Cimbri dei Monti Lessini di Ugo Sauro (Gianni Bussinelli
Editore)
Un’insieme di studiosi hanno lavorato a quest’opera che
rappresenta una vera e propria sintesi delle conoscenze sul paesaggio, la
storia, la cultura e le tradizione dei Cimbri dei Monti Lessini, un popolo di
origine bavaro-tirolese insediatosi in questo gruppo montano a nord della città
di Verona intorno al XIII secolo. Quest’opera non ha solo il fine di conservare
la memoria di questa realtà culturale, ma anche per stimolare le comunità
attuali a partire dal patrimonio lasciato loro dall’esperienza degli antenati.
Il peso delle ombre di Mario Casella (Gabriele Capelli Editore)
Che cosa spinge davvero l’uomo a mentire? A tradire la fiducia in uno sport che su di essa si basa? Uno skyrunner, sponsorizzato
dalle più importanti marche di materiale alpinistico, aveva annunciato di aver
raggiunto da solo la vetta del K2. Al rientro in Europa, questo sportivo, tra
le lacrime, ha dichiarato di aver mentito. I dubbi erano già serpeggiati tra
esperti e appassionati: la foto dalla vetta non dava alcuna prova che quella
fosse davvero la cima, quanto piuttosto uno scatto fatto da un campo più basso.
Mario Casella rimane colpito da questa notizia e, guardando una sua foto
scattata sulla vetta del Cho Oyu, si accorge che non vi è alcun punto di
riferimento che possa dimostrare che quella sia davvero la cima. Si chiede: e
se qualcuno un giorno volesse mettere in dubbio la mia scalata? Quanto può
essere grande l’impatto di una bugia e quanto pesante l’ombra del dubbio?
(leggi di più)
La cresta infinita di Sandy Allan (Alpine Studio)
La scalata verso la vetta del Nanga Parbat (la nona montagna
più alta al mondo) è una prova ai limiti della sopravvivenza: nell’estate 2012,
sei alpinisti provenienti da diverse nazioni tentano l’impresa dopo dieci
spedizioni che, prima di loro, hanno fallito. A circa 3 chilometri e
1300 metri di dislivello dalla cima, quattro di loro decidono di mollare lasciando Sandy Allan e Rick Allen, due alpinisti britannici, da soli nell’ardua
ed estenuante impresa di raggiungere il versante più alto della montagna
(leggi di più).
Sentieri da lupi di Paola Giacomini (Blu Edizioni)
Paola Giacomini e la sua cavalla Isotta Raminga percorrono l’intero arco alpino da est a ovest, per raccontare la storia dei
lupi sloveni che stanno ricolonizzando le alpi e, in Lessina (Veneto) si sono
ricongiunti con i lupi appenninici. Un viaggio che racconta la storia di
pastori, bracconieri, guardaparco, naturalisti, biologi e poeti che sono a contatto
con questi carnivori temuti e ammirati (leggi di più)
Un viaggio nella montagna attraverso i simboli che ne compongono l’immaginario, le figure e gli emblemi con cui nel corso dei secoli la montagna ha rivelato le sue sfaccettature. Dagli animali, alle vette più emblematiche, dalla letteratura agli attrezzi, come la piccozza, emblema della sfida e dall’ardimento (leggi di più).
Sezione narrativa per ragazzi:
Il cane, il lupo e Dio di Folco Terzani (Longanesi)
Il lungo viaggio verso nord di un Cane abbandonato che,
abituato alle comodità domestiche, è convinto di non riuscire a sopravvivere
senza il padrone. Un misterioso Lupo, però, gli farà da guida assieme al suo
branco attraverso la natura in un viaggio iniziatico attraverso moltissimi
pericoli, fino alla Montagna della Luna, dove il Cane dovrà confrontarsi con la
domanda più grande di tutte. (leggi di più)
L’uomo montagna di Gauthier Flècais (Tunuè)

La storia vera di Henriette D’Angeville che, a metà
Ottocento, fu la prima donna a scalare il monte Bianco, sfidando pregiudizi e
stereotipi, e aprendo una nuova via nel modo di vivere la montagna e non solo (leggi di più).
E ora, brevemente: cosa ho messo in wishlist?
Scegliendo un titolo per categoria, direi che vorrei mettere le mie manine appiccicose su Dimenticare di Peppe Fiore che, oltre ad avere un'ambientazione che subito stuzzica l'interesse, affronta quella tematica dell'andarsene per riflettere su di sé che mi ha sempre intrigata. Per quanto riguarda la saggistica sono un po' combattuta, perché sia Il peso delle ombre, che Simboli della montagna sembrano interessanti per avvicinarsi a delle tematiche che io non conosco se non superficialmente. Infine, per quanto riguarda la narrativa per ragazzi non posso che puntare a L'uomo montagna, titolo che ho davanti al naso dal momento della sua uscita, ma che non ho ancora recuperato.*
Chiudo citando il presidente della giuria del premio, Enrico Brizzi: «Se il rigore delle nostre scelte si accompagnerà in sede di
premiazione all’istintivo calore umano che lega gli appassionati di montagna quando si
incontrano lungo i sentieri, nei rifugi o alla base di una parete, allora il nostro lavoro di giurati potrà
dirsi di successo». Rinnovo anche l'appuntamento al 27 aprile per scoprire chi saranno i vincitori di questa edizione del Premio ITAS!
(*disclaimer: i link sono dell'affiliazione Amazon di Lettori Ribelli)
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